Gli affreschi della basilica


Il pulpito, la balaustra e la scalinata che introduce al presbiterio, pur imitando lo stile antico, sono opere recenti, eseguite su disegno dell’Ufficio Regionale artistico nel 1894 e riportano la dicitura U.R.

Nel semicatino absidale rimangono dei resti di alcuni affreschi raffiguranti Dio padre con globo crucigero, la consegna delle Chiavi a san Pietro, la Madonna con il Bambino e san Giovanni Battista, sicuramente databili all’anno 1491 poiché se ne trovò la data scalcinando le pareti.

Sulla parete destra dell’altare, si osserva un pregevole affresco tardo-quattrocentesco rappresentante una delicatissima Madonna del Latte assisa in trono.

I colori sono brillanti grazie ad un restauro compiuto nel 2006.

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Sulle pareti della navata centrale rimangono i resti più antichi (altomedievali) di ciò che doveva essere il ricco ciclo pittorico organizzato su registri orizzontali: il primo, tra le capriate, con un ornato di meandri interrotto da riqudri con busti di profeti; il secondo con storie della genesi; il terzo con simboli cristologici ed il quarto con storie del Nuovo testamento. Nel secondo registro inferiore restano solamente l’Annunciazione, tracce della Visitazione e della nascita di Cristo. Il presbiterio è preceduto da un arco trionfale ornato da motivi floreali e geometrici. La figura meglio conservata nell’imbotte del presbiterio è senza alcun dubbio il Cristo Giudice, attorniato dai simboli dei quattro Evangelisti.

Nella navata di sinistra, sulla parete laterale si trova un affresco della Beata Vergine delle Grazie, databile alla seconda metà del ‘300, staccato probabilmente dalla chiesa del convento dei Cappuccini di Verano Brianza. L’ultimo restauro di quest’opera risale al 1985.